Si dice in giro.
Se ti trovi a gironzolare tra le notizie del tuo FB e ti imbatti in un testo del genere, non puoi far altro che condividerlo nel tuo blog. Visto che è perfettamente in linea con la filosofia di queste pagine. Grazie MM per avermi fatto usare le tue parole e ti aspetto presto tra queste pagine per altre tue fantastiche descrizioni.
Citazione:
Sono secoli, anzi, millenni che la bellezza, intesa come insieme armonioso e armonico dei tratti e delle linee che compongono la figura umana, viene indagata nel tentativo di catturare il mistero che ne governa l’armonia. Sotto il vessillo di questa ricerca sono state scolpite intere cave, colate maree di bronzo. Si sono pestati nei mortai montagne di colori mischiati a fiumi d’uovo e quant’altro. Si è molto lavorato per restituire alla Natura in forma di “Grazie” la Grazia che gratuitamente essa dispensava, e dispensa ancora ai giorni nostri. Ispira e nobilita la vita, detta il comando, per chi lo vuol vedere, che obbliga a volgersi al superno.
I miei occhi ancora si incantano al punto di sacrificar la compagnia dei commensali per l’intera cena dedicandomi alla contemplazione di un perfetto campionario di geometrie umane. Nulla a che fare col desiderio o con il sesso. La bellezza non si può desiderare perché non appartiene neppure a chi ne è portatore. Semplicemente esiste, come ordine casuale di tutto il disordine possibile. È una lotteria di forme e proporzioni. Una combinazione perfetta, azzeccata che non ha bisogno di null’altro. Non riuscirei mai ad esser in contatto troppo diretto e intimo con tale architettura. Insomma io mi perderei in una casa di troppo metri quadri e chi mi conosce sa quanto sia precario il mio senso dell’orientamento, in generale. Figuriamoci in tali circostanze: in una teoria di tendini, muscoli, ossa ed epiteli in dialogo perfetto tra di loro. E chi vuoi che ti ascolti quando tutti insieme questi hanno così un perfetto linguaggio con cui affrontare il mondo.
Insomma stasera tra il ventesimo, adorato involtino di vite e riso e un rotolotto gustoso di melanzana, pensavo a tutti quelli che han tentato di riprodurre ciò che io vedevo spantegato in pose ordinarie e volgari per chiunque ma eleganti se eseguite da tali forme. E subito tutto un rutilare di librosi ricordi e citazioni. Un sovvenir di commozioni vissute in grand parte dei tanti musei visitati negli ultimi trent’anni. Ma non per celolunghismo d’intelletto ma per aver toccato con mano (ma almeno! … invece solo con occhio) l’eterno dilemma di riproporre un attimo di perfezione.
E alla fine di tutto la solita domanda: che farne? Preferisco l’espressione tiranna di una Natura perfetta o il valore di eredità di cultura che riesce a far della melanzana una roba così sopraffina e gustosamente con chiusa? Io ordino un altro giro di ste robe buone buone e il belloccio dal profilo greco continui a fumare come un Antinoo o uno Spinario qualunque. Tanto a me mica tocca la responsabilità di portar a spasso tanta e tale roba. Io posso godermi un’armonia di sapori e gusti stratificata da un fare lungo millenni. Ma sarà che che da buona volpe ho solo bisogno d’uva?!? Ma vabbè, non facciamoci troppe domande. Come diceva mio nonno: “Mangia e tàs!”. E buona serata.
Ristorante:
Taverna Klimataria Antiparos
Faroupou Marouso, Grecia
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